SI RICOMINCIA

Questa mattina dopo due mesi di forzato riposo, fisioterapia, manipolazioni varie, antinfiammatori ecc, mi sono rimesso finalmente le scarpe ai piedi. Nell'ultima seduta, il mio fisioterapista mi ha detto: prova a fare 100 metri, attendi 48 ore e vedi come va. Se tutto va bene dopo due giorni ne fai 200 e così via. Eccomi qui quindi obbediente a fare subito questa prova. Naturalmente, anche se si trattava di soli 100 mt, ho voluto fare le cose per bene: breve riscaldamento iniziale con tanto di Garmin impostato con l'allarme ad una ripetuta da 100 mt.
Le 48 ore non sono ancora passate, ma sono ottimista e spero proprio che questa maledetta ernia sia stata sconfitta. Nel frattempo mi sono iscritto in piscina per fare un po' di nuoto. Dicono tutti che il nuoto faccia bene per l'ernia e il mal di schiena in generale. Non sono del mestiere ma sinceramente penso sia un luogo comune. Credo che il nuoto più che fare bene all'ernia, sia uno sport che non fa male; per fare una similitudine avere un ernia espula è come se fosse fuoriuscito del dentifricio dal tubetto; non può più rientrare ma per un processo naturale questa sostanza si secca e si rimpicciolisce in modo da non darti più fastidio. In pratica ti passa da sola! Nuotare comunque mi piace e partecipare anche a qualche gara di aquathlon non è un'ipotesi da scartare del tutto !!
Questi due mesi di completa inattività sono stati comunque anche un 'occasione per riposarmi, stare con la famiglia e per fare alcune riflessioni. Ho trascorso infatti diversi pomeriggi a casa, seduto davanti alla TV a guardare le Olimpiadi o a leggere articoli vari sull'argomento ernia al disco.  Quando mi sentivo in foma, andavo in spiaggia con la famiglia; qui potevo nuotare o stare seduto in riva al mare a guardare i bambini che giocavano in acqua; le lunghe camminate in riva al mare come piacciono a me, quest'anno sono state solo un ricordo. Dicevo che è stata anche un'occasione per riflettere: mi sono infatti "divertito" a vedere come alcune persone che consideravo amiche, non si sono fatte mai vive per sentire come stavo o, viceversa, persone che durante l'anno non hai mai occasione di sentire si sono inaspettatamente rivelate, con grande sorpresa, molto più sensibili di quello che pensavo. Per fortuna esiste comunque al mondo una terza categoria di persone e cioè quelle che sono sempre presenti e non deludono mai. Quando ero adolescente soffrivo e mi incazzavo per queste cose. Ora, a 46 anni suonati, mi lasciano indifferenti, ma certi comportamenti fanno riflettere. Voglio ringraziare quindi tutti coloro che in qualche modo in questi giorni si sono fatti sentire anche con un semplice sms, e mail, telefonata, facebook e quant'altro. Dedico invece questi primi 100 metri a tutti coloro che probabilmente speravano dovessi appendere le scarpe al chiodo e invece, mi dispiace per loro, ma sono ancora qua!



7 commenti:

margantonio ha detto...

La pazienza è una dote fondamentale in queste situazioni di infortunio. Non è facile ma se ne esce. Ti porto un esempio personale: avevo grossissimi problemi alle chiappe, dove si inseriscono i muscoli che permettono di sollevare la coscia. Era diventato impossibile correre. Ho mollato le scarpe, incrementato il nuoto e preso la bici (non importano i ritmi). L'ho vinta io ed ora sono di nuovo qui a pestare.
Sono un tecnico di neuroradiologia e conosco bene i problemi di ernia (ne vedo tanti)ci sono ben poche correlazioni certe tra dimensioni dell'ernia e sintomi...abbi fiducia e sii ostinato, la vincerai.
ciao

Unknown ha detto...

Grazie Margantonio, leggere la tua esperienza mi ha dato un ulteriore input a proseguire per la strada che ho appena intrapreso. Ormai quest'ernia ha i giorni contati!!

nino ha detto...

bentornato

zaffa ha detto...

Ciao Michele,
mi fa piacere leggere che hai rimesso le scarpe da running. ;-)
Quando puoi e quando vuoi fare una corsetta in compagnia fammi un fischio.
Un abbraccio

Urbano

Unknown ha detto...

Ciao Urbano!! Che sorpresa! Ma anche tu sei nel mondo del blog? E da quando? Si, come hai letto ho ripreso. Ma moooolto lentamente; non sono ancora all'altezza di correre con voi: ci vorrà ancora del tempo!

marianorun ha detto...

Corretto. Devi riprendere lentamente e far capire al tuo corpo che non hai alcuna intenzione di mollare.
Io ho fatto così lo scorso anno con il piriforme che non mi lasciava neppure camminare: dopo 1 mese di riposo sono ripartito con il dolore (costantemente diminuito fino a sparire dopo un altro mese).

Rifletti e scrivi ad ogni step migliorativo: serve per sedimentare a livello inconscio la volontà di "essere corsa".

Ciao da Mariano, runner in Turin.






Unknown ha detto...

Ciao Mariano, intanto piacere di conoscerti. Ho proprio intenzione di fare come dici tu. Anch'io comunque ho cominciato a scrivere una sorta di "diario"; mi aiuta molto psicologicamente. Speriamo bene, io ce la metto tutta!!